Oggi Dave ha 27 anni. Lavora come modello per importanti firme della moda ed è “Zero”, indimenticabile protagonista dell’omonima serie su Netflix.
Scelto tra oltre 4000 candidati, questo giovane talento della recitazione oggi realizza anche diversi contenuti di intrattenimento sui social in cui cerca di spingere i giovani a realizzare i propri sogni e a superare le sfide più difficili.
«Instagram è comunicazione diretta, avvicina e permette l’incontro tra persone affini», ci ha raccontato.
Ciao Dave, vuoi raccontarci come è iniziata la tua carriera di attore?
Il mio approccio a questo mondo è stato sorprendente. Non avevo mai recitato in vita mia, ma poi ho ricevuto un copione da imparare a memoria per il primo provino di una nuova serie Netflix (“Zero” N.d.R.), e mi sono detto: “proviamoci!”. Era tutto nuovo per me e l’emozione era palpabile. Ho superato tutti i vari provini, affrontando molte sfide e diversi viaggi a Milano, sapendo di essere in competizione con oltre 4000 ragazzi. Quando mi hanno confermato il ruolo, è stata una svolta incredibile. Da lì in poi, ho iniziato a innamorarmi dell’opportunità, sentendo l’ansia e l’eccitazione crescere. E quando mi è stata data la parte, mi sono chiesto: “Riuscirò davvero a farcela?”, e ce l’ho messa tutta per essere all’altezza del ruolo.
Sono in molti ad aver amato il tuo personaggio di “Zero”, e il tuo talento di attore è stato una bella scoperta anche per il mondo del cinema e delle serie TV. Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato durante il tuo lavoro?
All’inizio era tutto una sfida. Quel mondo era per me sconosciuto, dove non avevo alcuna conoscenza e tutto da imparare. È stata un’esperienza che mi ha profondamente cambiato. Mi sono dedicato intensamente allo studio per prepararmi al ruolo. Nonostante le riprese fossero previste per marzo, ho ricevuto la conferma della parte alla fine di gennaio e già a febbraio mi trovavo a Roma per le prime sessioni, con un coach di recitazione. Avevamo solo un mese per prepararci al meglio. Tuttavia, il giorno prima delle riprese, l’incertezza si è diffusa nell’aria e l’Italia è entrata in lockdown. Siamo stati bloccati in un hotel per tre mesi, ma ho sfruttato quel tempo per studiare, approfondire i personaggi e creare un legame con gli altri membri del cast. La recitazione è diventata così un’esperienza divertente. Penso che questa avventura mi abbia avvicinato al mondo dei social media, rendendomi da subito consapevole che nella recitazione bisogna essere autentici e spontanei: qualità che gli addetti ai lavori, così come il pubblico dei social, riescono a percepire.
Da attore a influencer. Quali sono le nuove sfide che devi affrontare nella comunicazione social?
I social media hanno rivoluzionato la comunicazione globale, superando il cinema e le serie TV in termini di influenza. Esplorare le molteplici possibilità offerte da queste piattaforme è affascinante. Personalmente, utilizzo i social media per condividere un messaggio positivo e giusto perché sono consapevole della grande responsabilità che comporta parlare a un pubblico così vasto.
La possibilità di esplorare le diverse opzioni offerte dai social è inoltre una fonte di stimolo creativo per me. Posso sperimentare con vari formati, creare contenuti coinvolgenti e, soprattutto, utilizzare la mia voce per promuovere messaggi incoraggianti per i giovani che magari si trovano in un momento di sconforto o di difficoltà.
Come vedi la connessione tra i social media, il cinema e l’industria musicale?
Personalmente, credo che ci sia una forte connessione tra i social media, il cinema e l’industria musicale. La musica ha sempre avuto un ruolo narrativo importante nel cinema e nelle serie TV, creando atmosfere ed emozioni. Il sound design e la colonna sonora amplificano l’esperienza cinematografica, rendendola coinvolgente. La musica stessa ha una potenza narrativa che trasmette messaggi e sensazioni reali. La combinazione di cinema, musica e social media crea un terreno fertile per connettere le persone, trasmettere idee e influenzare positivamente la cultura. I social media consentono un’interazione diretta con il pubblico, stabilendo un legame più stretto e permettendo un feedback immediato. Questa sinergia crea nuove opportunità creative e apre nuove strade per l’arte e l’espressione creativa in genere.
Io, per esempio, ho preso ispirazione dalla musica Rap per approfondire il mio personaggio di ZERO, ma non solo. La musica resta la mia principale fonte di ispirazione anche per scrivere quei messaggi che poi recito e veicolo sui social, permettendomi di far uscire la rabbia verso le ingiustizie, il senso più profondo delle cose, e non credo di essere l’unico. Ogni artista, regista, scrittore, credo sia influenzato dalla musica nel suo lavoro creativo. La musica è ovunque. Prima, dopo, durante un’opera.
Come hai applicato gli insegnamenti della recitazione nella tua vita reale e come si è evoluto il tuo approccio ai social media?
Nella recitazione, mi è stato insegnato a non giudicare il personaggio che interpreto, ma a capirne le motivazioni e le azioni. Questo ha cambiato la mia visione del mondo. Non giudico più le persone e cerco di capire le loro motivazioni anche quando agiscono male nei miei confronti. Questa mentalità aperta mi ha spinto ad avvicinarmi ai social media. Sono affascinato dalle infinite possibilità che offrono e dalla loro capacità di raggiungere un vasto pubblico. Grazie alla traduzione automatica, superiamo anche le barriere linguistiche. Questa opportunità mi ha spinto a utilizzare i social media come piattaforma per comunicare e diffondere un messaggio giusto e positivo alle persone e a interagire con loro, generando un confronto sempre positivo. Se non mi limito al cinema e alle serie TV, ma desidero esplorare tutte le potenzialità di comunicazione dei social media, è anche per questo: interagire con le persone in modo libero e diretto.
Qual è il messaggio che vuoi portare al tuo pubblico attraverso i social media?
Il mio obiettivo principale è quello di diffondere un messaggio giusto e positivo alle persone che mi seguono. Voglio utilizzare i social media come una piattaforma per ispirare e motivare gli altri. Attraverso i miei contenuti, cerco di condividere esperienze personali, pensieri e riflessioni che possano essere utili e significative. Cerco sempre di essere autentico e trasparente, mostrando il “dietro le quinte” della mia vita e del mio lavoro. Attraverso le mie storie, post e interazioni con i follower, cerco di creare un senso di comunità e di connessione, facendo sentire le persone parte di un percorso di crescita e di scoperta insieme a me. Mi interessano i feedback e rispondo alle domande dei miei follower, perché credo che il dialogo sia fondamentale per costruire una relazione autentica e significativa. Ovunque, sui social come nella vita “reale”.
Hai menzionato il fatto che Instagram è un canale di comunicazione che avvicina e permette l’incontro. Puoi approfondire questo concetto e spiegarci come gli strumenti digitali hanno influenzato il modo in cui ci connettiamo?
Grazie a queste piattaforme, possiamo entrare in contatto con persone provenienti da tutto il mondo e condividere le nostre esperienze in modo immediato. I canali digitali ci offrono l’opportunità di superare le barriere geografiche e linguistiche, consentendoci di raggiungere un pubblico globale. Possiamo condividere le nostre passioni, le nostre storie e le nostre idee, creando un senso di vicinanza. È un’incredibile opportunità per promuovere l’inclusione e l’interculturalità, permettendo alle persone di imparare, ispirarsi e connettersi a livello globale.
Secondo te, qual è l’impatto della presenza dei social media sul mondo del cinema e della televisione?
Io credo che i social media abbiano avuto un notevole impatto nel settore cinematografico e televisivo. Da un lato, hanno dato voce a nuovi talenti e creator indipendenti, consentendo loro di mostrare le proprie abilità e ottenere visibilità e opportunità nel mondo del cinema e della televisione. Ciò ha portato a una maggiore diversità e varietà di storie raccontate sullo schermo. D’altro canto, il mondo del cinema e della televisione ha influenzato i contenuti e la narrazione sui social media, adottando uno stile cinematografico e utilizzando tecniche di editing, effetti speciali e storytelling per creare contenuti coinvolgenti anche in formati più brevi. Un po’ come faccio io, che su Instagram creo reels che ricordano dei mini-cortometraggi in cui sviluppo una storia in pochi secondi.
Per quanto ti riguarda personalmente, in che modo l’esperienza nella recitazione professionale ti ha aiutato a migliorare la comunicazione social?
Con la recitazione, e intendo tutti gli studi che ho fatto – sia prima che dopo la serie – ho imparato il peso delle parole. I social come Instagram funzionano nel momento in cui hai un messaggio, ma soprattutto se sai come comunicarlo. Instagram fonde il fattore artistico e recitativo con un messaggio che, se è valido, ti permette di arrivare a più persone, rispetto al cinema. Certo, come dicevo prima, la responsabilità di quello che comunichi è altissima. Per questo, chiunque abbia un forte seguito sui social dovrebbe essere sempre molto attento a cercare di trasmettere messaggi positivi.
Lavori molto anche come modello. Qual è, secondo te, l’intersezione tra il mondo della moda e dei social media?
Per me, il mondo della moda è arrivato dopo il successo della serie con le prime proposte di Campagne. Lì ho scoperto che la moda ha un potere fortissimo. La gente è influenzata dai brand e dalla narrazione fotografica. Ma per me l’autenticità è fondamentale e sui social media cerco di essere sempre me stesso, di mostrarmi così come sono, senza filtri o maschere, anche se indosso abiti brandizzati: scelgo solo quelli che mi rappresentano, che non snaturano la mia essenza. Credo che l’autenticità sia ciò che attrae davvero le persone.
In un’epoca in cui l’immagine e l’aspetto esteriore sembrano dominare, è importante ricordare che ciò che conta davvero è ciò che siamo dentro.
Hai menzionato in precedenza l’importanza di diffondere un messaggio giusto e positivo attraverso i social media. Qual è il messaggio principale che vuoi comunicare al mondo?
Il mio messaggio principale è quello di credere in se stessi e di perseguire i propri sogni. Voglio ispirare le persone a superare le loro paure e le loro insicurezze, spingendole a fare ciò che amano e a lottare per ciò in cui credono. Voglio trasmettere un messaggio di coraggio, resilienza e positività. Attraverso i miei contenuti, cerco di condividere le mie esperienze personali, riflessioni e pensieri che possano aiutare le persone a trovare la loro strada e a realizzare tutto il loro potenziale.
C’è un consiglio che vuoi dare ai nostri lettori che hanno un sogno da realizzare?
Sì. Quello che anch’io ho imparato dai “grandi” del mondo della moda e del cinema è che non devi mai arrenderti, ma soprattutto che non c’è soltanto una strada che può farti arrivare al tuo obiettivo. Non darti limiti, supera i tuoi stessi confini e sentiti libero di sperimentare tutti i tuoi talenti.