Video on Demand: Radiografia delle Audience
L’industria dello streaming e del video on demand sta registrando una crescita esponenziale, come evidenziato da recenti studi di mercato che parlano di un incremento sostanziale sia in termini di fatturato che di abbonati. Questa tendenza è stata già oggetto di discussione nella nostra intervista a Giuseppe Dave Seke, il protagonista della serie Netflix Zero, una narrazione che si inserisce nel più ampio contesto del successo trasversale di queste piattaforme. L’articolo “Intervista a Giuseppe Dave Seke, da una serie Netflix al successo su Instagram, nel suo viaggio artistico tra social e cinema“ ne è un chiaro esempio.
Concentrandoci sui numeri, assistiamo a una rivoluzione nel modo in cui vengono consumati i contenuti: milioni di utenti scelgono quotidianamente di dedicare tempo a serie, documentari e film attraverso i servizi on demand, con una media di giornaliera di almeno 2 ore di fruizione, che continua ad aumentare anno dopo anno. I produttori di contenuti si adeguano a una domanda sempre più variegata di contenuti, ampliando la loro offerta e cercando di personalizzare l’esperienza visiva in base ai dati raccolti.
I Numeri dello Streaming
Il tessuto connettivo delle case italiane è ormai irrefutabilmente digitale. Le nostre abitudini mediatiche si sono trasformate radicalmente negli ultimi anni, con un’ascesa più rapida tra il 2022 e il 2024 verso una “digitalizzazione accelerata” che ha visto la vita domestica dopo il lockdown mantenere inalterate molte abitudini digitali, anche con l’arrivo della new normality delle riaperture.
Phygital: un nuovo Standard
Stiamo parlando del Phygital: l’integrazione tra fisico e digitale – ossia lo standard di vita attuale, con l’utilizzo delle piattaforme VoD quale consuetudine per il 59% della popolazione italiana, con un notevole 21% che le utilizza quotidianamente. Secondo dati aggiornati, ogni gruppo famigliare accede in media a due piattaforme VOD, dedicando circa due ore quotidiane alla visione di contenuti on demand. Questi numeri non solo disegnano un ritratto chiaro della situazione attuale, ma aprono anche la strada a riflessioni più ampie su come il settore si stia evolvendo e su quali possano essere le strategie più efficaci per le piattaforme e gli inserzionisti per intercettare e coinvolgere un pubblico sempre più ampio e segmentato.
Classifica delle 10 migliore piattaforme Streaming. Quali sono le più amate?
Il settore dell’Entertainment & Media in Italia, che comprende le piattaforme VoD, è in fase di trasformazione e crescita, con una previsione di aumento dei ricavi annui del 3.2% fino a raggiungere 42.1 miliardi di euro entro il 2027. Questo indica una continua evoluzione del mercato e una capacità di adattamento alle nuove esigenze di consumo.
Per quanto riguarda la classifica delle piattaforme VoD, Netflix si conferma come la preferita dagli italiani, con Amazon Prime Video che la segue da vicino. (Nello specifico, Netflix mantiene una quota del 28% rispetto al 27% di Amazon Prime Video e al 16% di Disney+.)
Anche servizi nazionali come Timvision e le offerte di Sky Italia come Now TV e Sky Go rivestono anche un ruolo significativo nel mercato italiano, sebbene con quote più ridotte. Ma scopriamole tutte nel dettaglio, ecco una panoramica delle 10 migliori piattaforme VoD del 2024, selezionate in base alle preferenze degli italiani secondo qualità e ampiezza del catalogo, al prezzo, alla facilità d’uso e alle funzionalità avanzate.
1 – Netflix: Con un invidiabile catalogo che supera i 14.000 titoli, Netflix continua a sedurre un vasto pubblico globale e si aggiudica il primo posto della classifica. La piattaforma è conosciuta per le sue produzioni originali di successo e una vasta selezione di film e serie TV internazionali.
2 – Amazon Prime Video: Il gigante dell’e-commerce offre gratuitamente il suo servizio VoD agli abbonati Prime. Con circa 2.000 titoli, Prime Video non si limita a serie e film, ma include anche un’ampia scelta di documentari e produzioni per i più piccoli.
3 – Disney+: Il colosso dell’intrattenimento preferito dalle famiglie propone un’offerta che spazia dalle produzioni originali Disney ai grandi classici, passando per Marvel e Star Wars, con oltre 10.000 titoli.
4 – Apple TV+: Il marchio della mela entra in gioco con una proposta di qualità elevata, anche se minore scelta. Con un catalogo che conta circa 1.000 titoli, Apple TV+ punta a differenziarsi offrendo produzioni originali e selezionate.
5 – HBO Max: La piattaforma di HBO, conosciuta per serie di grande successo, vanta oltre 10.000 titoli, tra cui produzioni originali HBO, film di Hollywood e serie TV internazionali.
6 – Now (ex Sky): Con un catalogo che si estende dai film alle serie TV, passando per i documentari e lo sport, conquista la sesta posizione.
7 – TIMvision: Offre una gamma simile a Now di contenuti, ma con l’aggiunta di programmi sportivi.
8 – Discovery+: Specializzato in documentari e intrattenimento culturale.
9 – RaiPlay: Dà accesso a un assortimento di produzioni Rai.
10 – Mediaset Infinity+: Presenta un’offerta che comprende film, serie TV e programmi Mediaset.
La scelta della piattaforma più adatta dipende dalle preferenze individuali: chi cerca un vasto catalogo troverà in Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ le opzioni più competitive; per gli amanti delle produzioni originali, Apple TV+ e HBO Max rappresentano il top; per gli appassionati di sport, Now e TIMvision potrebbero essere le scelte giuste.
In conclusione, il 2024 si rivela un anno chiave per la conferma delle piattaforme VoD come protagoniste assolute dell’entertainment, con una competizione che spinge all’eccellenza e un pubblico sempre più esigente e consapevole delle sue scelte di visione.
Gli spettatori VoD alla Lente d’ingrandimento: un target in evoluzione
Abbiamo visto come le piattaforme Video on Demand si impongano come protagoniste indiscusse della scena globale dell’intrattenimento. Tuttavia, la loro ascesa non solo ha rivoluzionato il modo in cui consumiamo film, serie TV e documentari, ma ha anche aperto nuove frontiere per la comunicazione pubblicitaria. Comprendere chi siano gli spettatori delle piattaforme VoD, quali siano i loro interessi e come interagiscono con la pubblicità diventa quindi non solo una questione di curiosità, ma una necessità impellente per tutti gli stakeholder del settore: inserzionisti, editori, agenzie e creativi.
Insight e Personas: Costruire la Comunicazione su Misura
L’apertura del mondo VoD alla pubblicità richiede una conoscenza approfondita delle sue audience, una sfida che promette di arricchire i dati di copertura tradizionali con insights qualificati. Diversi studi si sono immersi in questo complesso ecosistema, delineando le “Personas” degli spettatori di colossi come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, per citarne alcuni. Questi ritratti dettagliati offrono una base solida per costruire campagne pubblicitarie mirate, capaci di ingaggiare e attivare i singoli Target. Un dato, fra tutti, emerge con chiarezza: il pubblico delle piattaforme VoD mostra un’apertura alla comunicazione pubblicitaria superiore al resto della popolazione, tendenza che si accentua in particolar modo tra gli utenti di Prime Video, Disney+ e Netflix. Queste platee sono non solo ricettive ma anche incredibilmente diversificate, sia in termini demografici che per quanto riguarda il mindset, gli interessi e i consumi. Ad esempio, mentre il pubblico di Netflix e Disney+ tende a non superare i 40 anni, Amazon Prime Video si distingue per una base di utenti con risorse socioeconomiche piuttosto elevate.
Gli utenti di Amazon Prime Video mostrano inoltre una spiccata predilezione per tecnologia, cinema e scienza, mentre Netflix attira un pubblico con passioni più variegate, che spaziano dai videogiochi alla moda, dalla musica ai viaggi. Anche l’approccio ai consumi varia significativamente: se per gli utenti DAZN prevalgono la qualità e i brand noti, quelli di Disney+ inclinano verso la distintività, lo shopping online e il risparmio.
Oltre lo schermo: come lo streaming sta riscrivendo la comunicazione e la cultura sociale
Il binge-watching
Lo streaming sta ridefinendo le modalità con cui le persone interagiscono con i contenuti multimediali e, di conseguenza, sta modellando nuove dinamiche sociali. La pratica del binge-watching, termine ormai radicato nel linguaggio comune, evidenzia questo cambiamento: secondo uno studio di Deloitte, il 73% dei consumatori degli Stati Uniti si impegna in binge-watching, ovvero la visione di tre o più episodi di una serie in una sola sessione. Questo fenomeno non si limita a un’abitudine individuale, ma ha contribuito a creare nuovi modelli di condivisione collettiva. Le piattaforme di streaming, riconoscendo l’importanza di questa tendenza, hanno iniziato a rilasciare intere stagioni di serie in una volta sola, facilitando ulteriormente il binge-watching.
L’influenza delle Community
Allo stesso tempo, l’ascesa dello streaming ha portato a un cambiamento significativo nel modo in cui le comunità di fan si formano e interagiscono. Piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ non sono solo distributori di contenuti, ma anche catalizzatori di comunità. Attraverso l’uso sinergico dei social media, queste comunità si estendono oltre i confini geografici, creando legami tra persone di diverse parti del mondo unite dalla passione per specifici programmi o serie. Uno studio della University of Pennsylvania ha evidenziato come il 70% dei fan di serie televisive partecipi attivamente a comunità online, discutendo episodi e condividendo teorie.
L’impatto di queste dinamiche va oltre la semplice visione di contenuti. Le comunità di fan influenzano significativamente le tendenze della cultura popolare e possono addirittura determinare il successo o il fallimento di specifici programmi. La capacità di una serie di generare discussioni online è diventata un indicatore chiave del suo impatto culturale e commerciale. Ad esempio, serie come “Stranger Things” di Netflix hanno beneficiato enormemente dalla viralità sui social media, traducendosi in un aumento della visibilità e della base di fan. In alcune serie, invece, il ruolo dei protagonisti sono stati cambiati, secondo le preferenze del pubblico, dopo l’annuncio di inizio lavorazione. Questo segna un’epoca nuova di interconnessione tra produzione e pubblico, in cui, è inutile negarlo, lo spettatore la fa da padrone.
Nuovi modelli di Comunicazione: la Social tv e l’esperienza collettiva
Lo streaming sta influenzando i modelli di comunicazione contemporanei. La condivisione istantanea di reazioni e commenti su piattaforme come Twitter e Instagram durante la visione di eventi live o la pubblicazione di nuove serie ha creato un nuovo tipo di esperienza collettiva. Questo fenomeno, noto come “social TV“, permette agli spettatori di sentirsi parte di una comunità più ampia, nonostante la distanza fisica. Un’indagine condotta da Nielsen ha rivelato che l’80% degli utenti di social media negli Stati Uniti utilizza i propri dispositivi per commentare sui social media mentre guarda programmi televisivi, evidenziando come la visione di contenuti sia diventata un’esperienza sociale condivisa. Inoltre, il successo dello streaming e la sua integrazione con i social media stanno ridefinendo le strategie di marketing dei contenuti. Le piattaforme e i creator sfruttano le comunità online e il coinvolgimento degli spettatori per promuovere nuovi rilasci e mantenere l’interesse vivo. La capacità di generare buzz e mantenere le conversazioni attive sui social media si è trasformata in un fattore cruciale per il successo nel panorama mediatico di un film o di una serie.
Attraverso la lente dello streaming abbiamo assistito a una trasformazione radicale non solo nel modo in cui consumiamo contenuti, ma anche in come ci relazioniamo l’uno con l’altro grazie ad essi. Questa evoluzione digitale ha superato le aspettative, trasformando le nostre abitudini di visione in potenti strumenti di connessione sociale e culturale. Mentre procediamo in questa era di cambiamento incessante, è chiaro che lo streaming ha aperto nuovi orizzonti, sfidando le convenzioni e arricchendo il nostro tessuto sociale con nuove, dinamiche forme di interazione.