Mentre la Gen-Z riscrive le regole della comunicazione, scegliendo i Feature Phone come veicoli di un dialogo più personale e misurato, i Leader aziendali si concedono soste sempre più lunghe dal digitale, scoprendone tutti i benefici (anche sul fatturato).
All’interno di questo contributo, abbiamo voluto indagare su questo cambiamento culturale, delineando come la società stia plasmando strategie di distacco tecnologico per riscoprire spazi mentali di benessere e concentrazione.
Gen-Z e Millennials amano il caro vecchio Nokia
Nell’era digitale, un fenomeno inaspettato si sta facendo strada da tempo nel mercato: il rinnovato interesse per i feature phone, spesso indicati anche come dumbphone (in opposizione a smartphone), ossia quei dispositivi basati su tecnologia di precedente generazione, dotati solo di funzionalità di base e non in grado di interagire in profondità con le risorse del web.
Il dato emerge per la prima volta da un report di Counterpoint Research nel 2023, che ha evidenziato come i leader di questo segmento, come TCL e HMD (Nokia), stessero investendo sui dispositivi “retrò” e come il mercato si stesse facendo sempre più affollato, con altre aziende pronte a presidiarlo, tra cui Schok, Sonim e Tinno.
Nel 2024, questa tendenza globale continua a espandersi, vedendo i feature phone guadagnare ancora terreno come alternativa agli smartphone per i giovani che cercano una tecnologia più essenziale, favorendo la concentrazione e uno stile di vita “semplificato.”
Il “ritorno alle origini” della telefonia mobile
Questo “ritorno alle origini” non è un mero capriccio nostalgico, ma una scelta consapevole, motivata da una profonda preoccupazione per la salute mentale, alimentata dall’uso smodato dei social media e dalla dipendenza da “schermi sempre accesi.”
Il Trend del Feature Phone, evidenziato dall’hashtag #bringbackfliphones che raccoglie da quasi un anno milioni di visualizzazioni su TikTok, si inserisce in un più ampio movimento verso il digital detox, stili di vita minimalisti e la tendenza sempre più diffusa di sfuggire allo “tsunami” quotidiano di notifiche e avvisi.
Nonostante un decennio di dominio incontrastato dello smartphone, i feature phone stanno così vivendo una seconda giovinezza, facilitata anche dai loro prezzi più accessibili, rispetto agli smartphone di ultima generazione, che li rendono attraenti per chi cerca un’esperienza mobile economica e funzionale. Il mercato dei feature phone sta dimostrando che la semplicità può ancora avere il suo spazio in un mondo tecnologicamente saturo.
Digital Detox per Leader: combattere il technostress per aumentare il fatturato
La globalizzazione digitale ha definito il nuovo volto del mondo imprenditoriale, cancellando progressivamente il confine tra vita lavorativa e personale. La tecnologia digitale, consentendo connessioni immediate e un accesso facilitato alle informazioni, ha generato una cultura dell’always-on, in cui sempre più manager, inclusi i CEO, si ritrovano incessantemente “ancorati” ai loro dispositivi. Questo stato di costante connessione ha dato vita a una nuova forma di stress lavorativo, noto come “technostress”, che l’American Psychological Association (APA) definisce come lo stress derivante dall’uso intensivo di tecnologie dell’informazione e comunicazione quali internet, dispositivi mobili e social media.
Un’indagine di Asurion ha rivelato un dato stupefacente: in media, le persone controllano il proprio smartphone 96 volte al giorno, vale a dire una volta ogni dieci minuti.
Il Trend dei Ritiri Digital Detox
Il sovraccarico digitale continua a spingere i dirigenti aziendali verso un maggiore interesse nei ritiri digital detox. Secondo un report di Global Web Index del 2024, 1 manager su 5 ha intrapreso questa specifica forma di digital detox, con un successivo mantenimento di moderazione del consumo digitale da parte del 70% degli intervistati.
Questo impulso è particolarmente evidente tra i professionisti con elevato status socioeconomico e istruzione, che sembrano essere più inclini, o forse possibilitati, a prendersi lunghe pause digitali.
Ma quanto tempo trascorriamo davanti agli schermi?
Il consumo di app mobili e il tempo trascorso davanti agli schermi ha continuato a crescere negli ultimi anni, con statistiche preoccupanti che suggeriscono che l’adulto medio trascorrerà 34 anni della propria vita fissando schermi. Questo perché, secondo recenti studi, il tempo medio trascorso online è di 7 ore e 29 minuti al giorno, il che evidenzia una necessità urgente di reindirizzare la dipendenza digitale.
E se i datori di lavoro stanno iniziando a riconoscere l’importanza di promuovere l’equilibrio tra lavoro e vita privata, incoraggiando pratiche sane come la disconnessione dai dispositivi durante le pause e l’offerta di corsi di mindfulness, il trend riguarda tutti, anche i consumatori di tecnologia in generale, che si avvalgono di abitudini “disintossicanti” sempre più di frequente. Con strategie come l’eliminazione di app, la disattivazione di notifiche e la limitaz
ione del tempo di utilizzo degli schermi, molti cercano di ridurre il proprio consumo digitale.
Come l’iper-connettività intacca la Leadership
Uno degli effetti più nocivi dell’iper-connettività è il residuo di attenzione, ovvero il costo cognitivo che si accumula passando da un compito all’altro. Recenti ricerche mettono in luce gli effetti negativi delle interruzioni continue sulla nostra produttività. Secondo uno studio Deloitte, bastano brevi micro interruzioni per inficiare il nostro rendimento mentale, impiegando dai 15 ai 23 minuti per recuperare la concentrazione totale. Il residuo di attenzione, aggravato dal flusso costante di notifiche ed email, sembra minare in modo particolare l’efficacia dei leader, ossia di coloro che sono incaricati di prendere decisioni e guidare dei team di lavoro. La connettività costante incide non solo sulla produttività, ma anche sulla salute mentale. Flussi ininterrotti di email e chiamate, riunioni incessanti e poco tempo per sé possono elevare i livelli di stress. Un rapporto dell‘American Psychological Association rileva che 1 americano su 5 considera la tecnologia una fonte significativa di stress. Per i CEO e i leader, le pressioni della leadership aggravano ulteriormente questo stress. E il burnout è quasi inevitabile!
I benefici del Digital Detox
Nell’era dell’iper-connessione, i professionisti si trovano a navigare in un mare di notifiche e informazioni continue che, come evidenziato da studi condotti da istituti come il Pew Research Center e l’American Psychological Association, possono sfociare in un sovraccarico informativo con effetti negativi sul benessere mentale e sulla produttività. Di fronte a questa sfida, emerge la pratica del digital detox, non solo come trend ma come necessità riconosciuta nel tessuto lavorativo moderno. Ma quali sono i benefici concreti del digital detox?
Dati recenti suggeriscono che manager e dirigenti che adottano periodi di disconnessione digitale beneficiano di un miglioramento nella qualità del pensiero critico e strategico. In particolare, una ricerca pubblicata su Harvard Business Review sottolinea come una riduzione dell’esposizione a dispositivi digitali possa contribuire a una maggiore chiarezza di pensiero e a decisioni più ponderate.
Dal punto di vista del benessere mentale, uno studio del 2024 riferisce che i professionisti che si concedono pause tecnologiche regolari segnalano una diminuzione dei livelli di stress del 30%, oltre a un incremento del 25% nella qualità del sonno. Questi dati, riflettendo l’importanza delle “pause tecnologiche”, sono avvalorati dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomandano l’integrazione di periodi di disconnessione nella routine lavorativa.
Riguardo alla promozione di una cultura aziendale equilibrata, le aziende che incoraggiano il digital detox tra i propri dirigenti osservano un incremento del benessere generale dei dipendenti, come riportato in un sondaggio condotto dalla Global Wellness Institute. Questa pratica diventa dunque esemplare, stimolando un ambiente lavorativo più consapevole e sostenibile.
Coltivare le Relazioni Umane (dal vivo)
In un mondo iper digitalizzato, una vera connessione umana è sempre più rara. I nostri dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, rappresentano una distrazione e una barriera invisibile all’autentico contatto con le persone e il mondo che ci circonda. Coloro che controllano costantemente email e social media riferiscono crescenti sentimenti di disconnessione dalle proprie famiglie, anche quando ci si trova insieme.
Inoltre, pur non essendo l’unica causa per il record di dimissioni di CEO in Europa nel 2023, la mancanza di attenzione al benessere personale è stato un fattore chiave per molti di loro.
Studi condotti dall‘International Journal of Environmental Research and Public Health indicano che staccarsi dai social media per una settimana può migliorare il benessere mentale e promuovere una maggiore connessione sociale autentica. Riprendere il controllo può iniziare mantenendo i dispositivi fuori dalla camera da letto, dando priorità a zone libere da tecnologia durante i pasti e rimanendo liberi dal digitale quando si è in vacanza. Benché ormai l’astensione completa dalla tecnologia possa sembrare irrealistica, prendere in mano la propria relazione con essa è sicuramente cruciale. La versione di un digital detox può assumere varie forme, l’importante è adattare l’approccio alle specifiche esigenze personali.
Come attuare un Digital Detox
Se le notifiche costanti di email e messaggi e lo scroll incessante sui social media vi stanno esaurendo mentalmente e fisicamente, è tempo di considerare un Digital Detox. Questo processo non solo alleggerisce la mente, ma si rivela essenziale per preservare la salute fisica ed emotiva, migliorando la qualità della vita. Ne state sentendo l’esigenza, ma non sapete come fare? Abbiamo una lista di consigli utili e pratici per iniziare questo percorso.
Definire Orari Specifici per Disconnettersi: È essenziale stabilire dei momenti della giornata in cui spegnere i dispositivi e dedicarsi ad altre attività.
Pianificare Come Impiegare il Tempo Libero: Senza un piano di azione, si è più propensi a “riempire il vuoto” con varie forme digitali di distrazione. Meglio organizzare il proprio tempo libero in modo da evitare l’eccesso di tecnologia, come per esempio un corso di Yoga o attività con i propri famigliari e amici.
Disattivare le Notifiche Superflue: Le continue notifiche rappresentano una delle maggiori fonti di distrazione e il loro silenzio può significare pace per la mente e una migliore concentrazione sull’attività che si sta portando a termine. Disattivarle può essere saggio e benefico.
Designare Zone Libere da Tecnologia: Creare un’oasi in casa dove la tecnologia non ha accesso può diventare un rifugio per il rilassamento e la meditazione.
Coinvolgere il proprio Gruppo Sociale: Condividere il percorso di detox digitale con famiglia e amici può rendere l’esperienza più piacevole e offrire un senso di responsabilità collettiva.
Riflettere sui Propri Sentimenti: È utile notare le variazioni di umore e livelli di stress prima e dopo il periodo di detox.
Limitare l’Uso dei Social Media: Imporre un limite al tempo trascorso sui social media e aderire con disciplina può ridurre significativamente lo stress.
Trovare Attività Alternative: Riempire il tempo guadagnato con hobby, esercizio fisico o l’apprendimento di una nuova abilità può essere enormemente gratificante.
Monitorare il Tempo Online con App: Utilizzare applicazioni che tracciano l’uso del tempo trascorso sui vari dispositivi può aiutare a identificare e modificare le proprie abitudini.
Impostare Obiettivi Realistici: Riconoscere che il digital detox è un processo graduale. Non autoflagellarsi per eventuali passi falsi è fondamentale.
E ora, siete pronti a “staccare la spina”?
In questo articolo abbiamo visto come l’onda del digital detox si stia allargando, abbracciando non soltanto i leader aziendali ma anche l’individuo moderno nel suo quotidiano. Questa tendenza crescente non è una mera reazione all’era digitale, ma un risveglio alla necessità di valorizzare la nostra vita al di là degli schermi, riscoprendo la passione e la curiosità per il mondo che ci circonda. Scollegarsi può diventare un gesto di consapevolezza e un’opportunità per ricaricare non solo i nostri dispositivi, ma anche noi stessi.