La narrazione della Street Art femminile. Intervista a Carolì Blanco, l'artista che ha trasformato i suoi colori in un racconto sull'emarginazione.

Nel contesto della street art, le voci femminili stanno emergendo con una narrativa e una sensibilità uniche. In questa intervista conosceremo Carolì Blanco, artista padovana di origini argentine che ha dato vita a un racconto illustrato per narrare l'emarginazione che ha visto mentre lavorava sui muri urbani. "Il Pianeta Giallo" è un breve ma emozionante viaggio attraverso le sfumature di un’umanità che vive ai margini della società, una narrazione tanto letteraria quanto cromatica, che colpisce per la sua autenticità.

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20 Luglio, 2023

Benvenuta, Carolì. Siamo lieti di avere l’opportunità di intervistarti. Vuoi raccontarci come è iniziato il tuo percorso artistico?

Grazie a voi per l’opportunità, il piacere è mio. Ho iniziato il mio percorso artistico “tardi,” rispetto alla media, ossia all’età di 29 anni. Mi chiamo Carolina, ma mi chiamavano Carolì e questo soprannome è diventato il mio tag. Nel 2015, dopo la laurea triennale al Dams di Padova, mi sono trasferita a Roma per incontrare il movimento della street art nella capitale, in quegli anni più forte che a Padova. Sono sempre stata un’appassionata d’arte e di storia dell’arte, ma solo a livello teorico. A Roma ho conosciuto alcuni ragazzi stranieri che stavano creando un’opera collettiva straordinaria. Quel pezzo, ma soprattutto la dinamica di azione nella sua esecuzione “adrenalinica”, mi ha affascinata al punto da spingermi a tentare questa strada e da quel giorno non ho mai smesso.

Sei nata a Buenos Aires e giunta in Italia all’età di 15 anni. Le tue origini argentine hanno lasciato un’impronta sul tuo stile?

Le mie radici culturali hanno avuto un ruolo significativo nel plasmare la mia arte e il mio stile, insegnandomi ad apprezzare la diversità espressiva e ad abbracciare prospettive più ampie, spingendomi a esplorare nuove tecniche e plasmando un approccio unico e viscerale alla street art. Ma anche il trasferimento in Italia è stato cruciale per la mia crescita artistica, poiché mi ha permesso di immergermi nella bellezza intramontabile delle opere italiane e di perfezionare la mia tecnica, studiando maestri come Michelangelo, Leonardo da Vinci e Caravaggio. Il mio percorso artistico è stato un’evoluzione personale costante, influenzato anche dall’esperienza di dipingere sulle strade italiane. L’osservazione della società e delle persone mi ha sensibilizzata all’emarginazione e alla solitudine, elementi che sono diventati parte integrante del mio stile artistico e che mi hanno ispirato la creazione del racconto illustrato “Il Pianeta Giallo”.

Sei considerata una pioniera della street art femminile a Padova. Potresti condividere con noi la situazione delle donne in questo settore e le tue esperienze personali?

A Padova non ci sono altre street artist “storiche” come me, e sono orgogliosa di aver aperto la strada molti anni fa con un’opera commissionata che ha suscitato grande interesse, soprattutto perché realizzata da una donna. Attualmente, sto osservando con piacere l’evolversi di un percorso femminile nella street art, con molte artiste conterranee che stanno diventando un punto di riferimento internazionale. Le donne stanno dimostrando la loro straordinaria capacità di esprimersi attraverso l’arte urbana, portando al centro della scena tematiche e punti di vista unici. Vederle emergere è un segno di cambiamento positivo nella percezione della street art femminile, dimostrando che il talento artistico non è prerogativa di un genere specifico, ma si esprime attraverso la creatività e l’originalità di ogni individuo.

Il tuo progetto editoriale indipendente, “Il Pianeta Giallo,” sembra una combinazione unica tra scrittura e illustrazione, in cui affronti temi complessi come l’emarginazione, le malattie mentali e la solitudine. Puoi condividere con noi le motivazioni personali che ti hanno spinta a scrivere questo racconto?

Questo progetto editoriale è nato durante il periodo universitario, quando viaggiavo tra le stazioni come pendolare e si è sviluppato nei successivi anni di lavoro artistico. Il mondo underground e la solitudine delle persone che ho avuto modo di osservare lungo le strade mi hanno colpita, e ho trovato in loro una fonte d’ispirazione per i miei lavori. “Il Pianeta Giallo” è un racconto-reportage che connette due realtà lontane: quella del pendolare e della ragazza senza fissa dimora. Il romanzo si focalizza sulle malattie mentali, la solitudine e la povertà, ma allo stesso tempo esplora l’importanza dell’amore e dell’arte come forze universali che ci permettono di superare ogni ostacolo.

Ci piacerebbe conoscere le influenze musicali che ti guidano durante il processo creativo. Hai qualche artista o genere musicale che ti ispira mentre crei?

Quando creo preferisco immergermi nel silenzio e concentrarmi sulle mie emozioni interiori. Per me, il processo creativo è una forma di meditazione, e il silenzio mi aiuta a trovare la giusta ispirazione. Tuttavia, quando ascolto musica, cerco l’emozione indipendentemente dal genere o dall’epoca. Amo il rock degli anni ’70 e la musica classica, ma non disdegno la musica latina e il rock contemporaneo italiano. La musica è un modo per nutrire l’anima e trovo ispirazione in ogni suo suono, ma solo nella fase in cui elaboro le emozioni, perché quando dipingo sono totalmente immersa nel mio lavoro.

Che cosa rappresenta l’arte per te?

Per me, l’arte è un’esperienza purificatoria e un modo per raccontare con sincerità se stessi. Gli artisti si espongono e si mettono a nudo attraverso le loro opere, creando un legame empatico con il pubblico. Penso che l’arte abbia il potere di affrontare temi complessi e di concentrarsi sulle emozioni, più che sulle elucubrazioni. Le mie opere riflettono le sfumature della mia anima e spero di ispirare le persone ad ascoltare la propria voce interiore.

Potresti condividere con noi le tue esperienze riguardanti le collaborazioni commerciali e spiegare le motivazioni che ti hanno spinta a selezionare solo specifiche proposte?

Ho avuto alcune collaborazioni commerciali, ma sono state tutte esperienze di breve durata. Molte proposte le ho rifiutate perché non si allineavano con la mia visione artistica e non mi facevano sentire a mio agio. Credo che diventare un prodotto commerciale possa essere rischioso per un artista, poiché si corre il rischio di perdere la propria essenza creativa. Per me, l’arte è molto personale, e voglio che le mie opere riflettano ciò che sono veramente. Non voglio trasformare le mie opere in un prodotto seriale e perderne il valore intrinseco.

Quali motivazioni ti hanno guidata nella creazione del progetto editoriale “Il Pianeta Giallo”?

Questo progetto editoriale è stato una sorta di rivincita, per me, avendo avuto il coraggio di esprimermi attraverso una forma d’arte diversa dal solito, la narrativa, e in una lingua che non è la mia. È stato un percorso di integrazione in questo paese che mi ha accolta e ispirata. “Il Pianeta Giallo” è il risultato di un impegno concreto e di un’auto analisi emotiva, in cui ho messo a frutto tutte le mie risorse e la mia umiltà. È una storia personale che mi ha permesso di esplorare tematiche universali per capire meglio il mondo che mi circonda e me stessa.

Vuoi dire qualcosa alle giovani artiste che scelgono di intraprendere la strada della street art?

Mantenete sempre la propria autenticità. La strada della street art femminile può essere impegnativa, ma è importante rimanere fedeli a se stesse e alla propria visione artistica. Non temete di esprimervi liberamente e in modo non convenzionale. Le donne stanno diventando sempre più presenti nel settore e il mondo ha bisogno delle vostre voci e delle vostre creazioni. Siate uniche.

Grazie mille, Carolì, per la tua ispirazione e il tuo impegno nell’arte. Il tuo talento e la tua passione sono un faro nella street art femminile e ci auguriamo che continuerai a stupirci con le tue opere. In bocca al lupo per tutto ciò che verrà.

Grazie a voi per l’opportunità di condividere la mia storia. Continuerò a dipingere il mondo con i miei colori e a trasmettere il valore della sincerità attraverso le mie opere.