L'Empowerment femminile nello sport: le donne si prendono la rivincita sul campo e nelle campagne dei brand

In un mondo finalmente più aperto al cambiamento, le donne stanno emergendo dall’ombra per diventare protagoniste incontestabili. La rivoluzione è in corso su molti fronti, ma è particolarmente evidente nel mondo dello sport, dove le donne non sono più solo partecipanti, ma spesso lasciano il segno con prestazioni memorabili. Questa evoluzione non è un evento casuale ma la conseguenza di un movimento globale a favore dell'autorealizzazione femminile e della parità di genere. In questo nostro approfondimento, vi guideremo attraverso questa affascinante trasformazione, con un occhio di riguardo ai Brand e alle Istituzioni che hanno contribuito a riscrivere le regole di genere nello sport.

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28 Agosto, 2023

L’Empowerment Femminile: un obiettivo globale

In un mondo dove le donne affrontano costantemente barriere e pregiudizi culturali, l’empowerment femminile emerge come strumento cruciale per risolvere le disuguaglianze. Ma di cosa si tratta esattamente?

L’empowerment femminile è l’incoraggiamento a realizzare il pieno potenziale femminile che si traduce nell’abbattere le barriere imposte dagli stereotipi di genere e nel creare opportunità per una partecipazione equa in tutte le sfere della vita di una donna – personale, professionale e sportiva. Non si tratta soltanto di un ideale astratto da inseguire, ma di un obiettivo concreto, riconosciuto e sostenuto a livello globale da enti e istituzioni.

Le Istituzioni internazionali e italiane che fanno la differenza

Nella difficile arena dell’empowerment femminile nello sport, troviamo diverse entità che lottano per l’uguaglianza. UN Women, il braccio delle Nazioni Unite, combatte da anni ardentemente contro le discriminazioni di genere. Eco della sua visione, risuona l’operato della Women’s Sports Foundation, un faro luminoso che incoraggia e rinforza l’immagine delle donne nello sport, modellando politiche pubbliche a favore dell’inclusività. In parallelo, il Comitato Olimpico Internazionale si pone come un alleato importante, con la parità di genere fra le sue priorità strategiche. La sua azione si esplica su diversi fronti, garantendo equità di rappresentanza sia nelle competizioni sportive che nelle posizioni di leadership.

In questo quadro internazionale, gli enti italiani non sono da meno. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), ad esempio, ha avviato importanti programmi di empowerment femminile, lavorando per garantire un accesso più equo a risorse e opportunità per le atlete nel Paese. Anche la FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha dimostrato impegno nello sviluppo del calcio femminile e nel garantire maggiore rappresentanza per le donne nei ruoli dirigenziali. Infine, c’è l’UISP, Unione Italiana Sport per Tutti, che si impegna ad abbattere le barriere sociali, culturali ed economiche, promuovendo la pratica sportiva come diritto di tutte le persone, indipendentemente dal genere.

Tutte queste entità, sia a livello globale che nazionale, condividono obiettivi specifici: assicurare non solo la partecipazione delle donne, ma anche la loro rappresentanza, un livello equo di competizione e una distribuzione egualitaria delle risorse.

Sfidare il pregiudizio di genere in Italia

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un’importante evoluzione nel mondo dello sport: un numero crescente di donne sta entrando in campo per giocare partite decisive sull’uguaglianza di genere. Secondo una ricerca del Censis, condotta in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, nel quadro del progetto Respect, oggi quasi 18 milioni di donne – il 60% della popolazione femminile e il 48% di tutti gli sportivi – sono impegnate in diverse attività sportive. Ciò rappresenta un aumento dell’11,9% nell’ultimo decennio, con un significativo salto del 25,5% nel numero di donne che praticano sport in modo continuativo.

Divario di genere tra adolescenti

Nonostante questi progressi, la strada verso la parità di genere nello sport è ancora lunga. Le statistiche mostrano infatti un divario tra i sessi negli adolescenti: tra gli 11 e 14 anni, il 56,8% delle ragazze e il 65,9% dei ragazzi praticano sport in modo costante, un gap che si amplia tra i 15 e i 17 anni, dove la percentuale scende al 42,6% per le ragazze e al 58,4% per i ragazzi.

Donne nei ruoli di leadership nello sport

Un’altra questione riguarda la rappresentanza femminile nei ruoli di leadership. Nonostante le donne rappresentino il 28% dei quasi 4,7 milioni di atleti tesserati, la percentuale diminuisce drasticamente quando si considerano posizioni dirigenziali. Le donne costituiscono solo il 19,8% degli allenatori, il 15,4% dei dirigenti di società e un esiguo 12,4% dei dirigenti di Federazione.

Presenza femminile nel calcio e in altri sport

Nello sport prediletto dall’Italia, il calcio, le donne rappresentano solo il 2% degli atleti, anche se il numero è in aumento: da circa 8.000 nello scorso ventennio, fino a 23.903 nei giorni nostri. Al contrario, la pallavolo vanta il numero più alto di tesserate femminili, con il 77% di donne sui 331.843 atleti totali, seguita dal tennis, dove le donne rappresentano il 33% dei 372.964 tesserati.

Popolarità delle atlete femminili

Quanto alla popolarità delle atlete, Federica Pellegrini si piazza stabilmente al primo posto, essendo la campionessa più amata dal 27,7% di un panel di giovani sportivi tra i 15 e i 30 anni. Seguono Serena Williams, Bebe Vio e Tania Cagnotto. La calciatrice Barbara Bonsea è anch’essa tra le preferite. Tuttavia, è interessante notare che quasi un terzo del panel (29,6%) non è stato in grado di indicare il nome di alcuna campionessa.

Questi dati rappresentano un chiaro segnale del cammino ancora da percorrere per raggiungere una completa parità di genere nello sport italiano. Tuttavia, il crescente numero di donne che si cimentano nelle attività sportive e la progressiva crescita del calcio femminile suggeriscono che si stanno compiendo nuovi passi nella giusta direzione.

All In Plus: un progetto per l’uguaglianza di genere nello sport in Europa.

Un passo avanti significativo verso l’uguaglianza di genere nello sport è rappresentato dal progetto All In Plus, recentemente lanciato dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea. Questa iniziativa, presentata durante un evento presieduto dall’Islanda, si basa su tre pilastri fondamentali: l’analisi dei dati, la creazione di un centro di risorse online per condividere le migliori pratiche, e l’uso dei media per sensibilizzare il pubblico sulle disuguaglianze di genere nello sport. L’evento ha incluso la proiezione del documentario A land shaped by women, seguito da una sessione di domande e risposte con la regista e campionessa mondiale di snowboard, Anne-Flore Marxer. L’impegno del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea per la promozione dell’uguaglianza di genere nello sport continuerà nel corso dei prossimi anni, sottolineando l’importanza di sviluppare e implementare ulteriormente queste iniziative per garantire un futuro sportivo più equo.

La Campagna Gillette e la Nazionale di Calcio Femminile per “dare un taglio” ai pregiudizi di genere. 

In un contesto in cui l’empowerment femminile è sempre più al centro delle strategie di marketing di diversi brand, Gillette si è distinta sostenendo il calcio femminile in collaborazione con la FIGC. Nell’ambito di tale impegno, a luglio 2023 si è svolta un’amichevole tra la Nazionale Italiana femminile e il Marocco. Questo evento, tuttavia, non è stato un semplice match, ma un’occasione per sfidare stereotipi, dato che una ricerca congiunta di Gillette e l’Istituto Eumetra aveva rivelato che metà dei genitori intervistati considerava il calcio un’attività non adatta alle ragazze.

L’iniziativa, parte del progetto “La passione per il calcio non fa distinzioni”, è servita a ribadire l’importanza e il valore del calcio femminile, preparando il terreno per la FIFA Women’s World Cup 2023. Il sostegno di Gillette mirava a generare un impatto culturale positivo per il calcio femminile in Italia, sfidando pregiudizi ancora radicati nella società.

Tifa per tua figlia

Nell’anno in cui il mondo tiene gli occhi puntati sul Mondiale FIFA 2023, Gillette ha inoltre risposto con la sua campagna social #tifapertuafiglia. Il brand ha invitato i padri italiani a prendere la telecamera, a scendere in campo con le loro figlie e a condividere quei momenti unici, mostrando così al mondo l’importanza del sostegno paterno nello sviluppo delle giovani calciatrici e l’elemento del gioco come strumento di coesione famigliare.

I “Play Days”: Un’iniziativa di integrazione e divertimento

A seguito del Mondiale, a partire dal mese di settembre 2023, Gillette darà il via a una serie di “Play Days” in collaborazione con il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. Queste iniziative, pensate per coinvolgere più di 2000 ragazze di scuole primarie e secondarie sparse in tutta Italia, avranno come obiettivo la promozione del dialogo tra le giovani calciatrici, le loro famiglie e le società locali.

La sfida di Nike agli stereotipi. L’uso dell’intelligenza artificiale in una Campagna che celebra il talento femminile nel Calcio.

Nel panorama sportivo globale, anche Nike ha dato vita a un’impresa stupefacente per l’empowerment femminile. Nel cuore della Francia, il brand ha lanciato una campagna avveniristica, facendo leva sull’intelligenza artificiale per “invertire” i generi e dimostrare con forza che le gesta delle donne in campo non sono in alcun modo inferiori a quelle dei loro omologhi maschili.

Grazie all’IA, è stata creata un’illusione ottica che ha permesso di sovrapporre volti maschili (tra i quali ci sono anche quelli dei celebri calciatori francesi Kylian Mbappé e Antoine Griezmann) sui corpi delle calciatrici, mentre queste ultime compivano gesti tecnici sorprendenti: dribbling estenuanti, tiri imprendibili, parate spettacolari. L’intento di Nike era palese: sfidare e sovvertire l’antiquata percezione di inferiorità femminile in campo sportivo, dimostrando che le donne non sono affatto meno capaci o meno performanti degli uomini.

Questa campagna rivoluzionaria di Nike ha suscitato reazioni di stupore ed entusiasmo. Molte persone sono rimaste colpite dalla forza evocativa delle immagini e dal messaggio potente che queste trasmettevano, evidenziando che la parità di genere non è solo un ideale, ma un obiettivo concreto che trascende le barriere culturali.

I Signori degli anelli e la campagna CarMax

Un’altra campagna di rilievo on air negli States, realizzata per la concessionario di auto CarMax, ha visto protagonisti due campioni planetari della pallacanestro come Steph Curry, quattro campionati vinti con i suoi Golden State Warriors nella NBA nell’ultimo decennio, e Sue Bird, una delle giocatrici più iconiche del corrispettivo campionato femminile, ovvero la WNBA. 

Quattro “anelli”, anche per lei, dove l’anello rappresenta il premio dato ad ogni giocatore della squadra vincente e quindi riconoscimento più alto all’interno di una carriera sportiva legata al basket. 

All’epoca della prima campagna nel 2021, Steph Curry ne aveva vinti soltanto tre mentre Sue Bird si rivaleva del fatto di averne vinto uno in più. In occasione dell’ultima campagna di quest’anno, quando la competizione di anelli ha visto un pareggio, sempre la Bird ha ricordato di avere in bacheca anche due titoli universitari in più rispetto al suo “avversario”. 

All’interno del contesto di uno spot pubblicitario divertente ed ironico, viene messo così in evidenza il chiaro percepito del pubblico verso le imprese sportive maschili rispetto a quelle femminili.

Steph Curry e Sue Bird

Dribblando i pregiudizi verso la vittoria

Nel torneo globale dell’empowerment femminile, stiamo segnando gol cruciali contro i pregiudizi. Alleati come enti internazionali e brand influenti ci alimentano il tifo, rinvigorendo la nostra difesa. Tuttavia, il fischio finale è ancora lontano. Ostacoli persistono, tra cui la disparità nei ruoli di leadership, ma ogni intoppo diventa un rigore che, segnato, ci porta più vicini alla vittoria. Esultiamo per ogni tiro in porta, ma rimaniamo concentrati sulla posta in palio: l’empowerment femminile universale. Il campo è aperto, la partita è accesa, e insieme potremo un giorno sollevare la coppa più importante: il trionfo sugli stereotipi di genere.