Proteggi la tua Visione: l’importanza della tutela delle invenzioni e l’arrivo del nuovo Brevetto Unificato Europeo

Nell'estate del 2023, il panorama della proprietà intellettuale ha subito una svolta significativa con l'introduzione del Brevetto Europeo a Effetto Unitario. Questa nuova opzione, che si aggiunge ai brevetti nazionali e europei tradizionali, apre nuove strade per la protezione delle invenzioni. In Italia, dove nascono centinaia di startup ogni anno, salvaguardare l'unicità di un'idea non è mai stato così cruciale. Andiamo a scoprire come navigare in questo nuovo scenario di brevetti, con dati e percentuali chiave che delineano il paesaggio attuale dell'innovazione e della tutela delle proprietà intellettuali, con uno sguardo alla storia.

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27 Dicembre, 2023

“Italians do it better“: il continuo trionfo dell’ingegno Italiano.

Quando la pop star Madonna apparve con una maglietta che proclamava Italians do it better, non fece che sottolineare quello che la storia dell’innovazione italiana aveva già dimostrato: l’Italia non è solo un museo di belle arti, ma un laboratorio vivente di idee rivoluzionarie che hanno continuamente plasmato il mondo moderno. Questo non è un capitolo concluso; è piuttosto una narrazione che continua senza sosta, con ogni generazione che aggiunge la propria strofa al canto del progresso. E mentre celebriamo il genio italiano che ha attraversato i secoli, non possiamo dimenticare l’importanza di tutelare legalmente tali innovazioni, invitandovi a scoprire l’evoluzione del sistema brevettuale italiano e la sua importanza nel proteggere le creazioni che hanno segnato il passato e che continueranno a influenzare il nostro futuro.

Un viaggio che non solo conferma l’eccezionalità italiana nell’arte dell’innovazione, ma che evidenzia anche come, attraverso la protezione dei brevetti, l’Italia continua a dimostrare che, forse, c’è del vero nel dire che gli italiani lo fanno meglio.

L’Italia e i suoi innovatori storici

Da Giotto e Leonardo da Vinci in poi, solo per citarne alcuni, nel corso della storia, l’Italia ha regalato al mondo alcune delle più straordinarie invenzioni – non solo artistiche -, ciascuna segnando l’inizio di nuove ere nella storia umana.

La sequenza “moderna” ha inizio nel 1799 con Alessandro Volta, che introdusse la pila voltaica. Questa invenzione non solo ha fatto luce sull’elettricità come potenziale fonte di energia, ma ha anche innescato la successiva cascata di scoperte tecnologiche.

Il passaggio alla comunicazione a distanza ha avuto un salto qualitativo nel 1871 quando Antonio Meucci inventò il telefono, gettando le basi per la comunicazione globale moderna. Sebbene Meucci non avesse i mezzi finanziari per brevettare pienamente la sua invenzione, il suo contributo è universalmente riconosciuto.

Guglielmo Marconi, nel 1896, ha rivoluzionato ulteriormente la comunicazione con l’invenzione della radio, facilitando la trasmissione di informazioni su larga scala e senza fili. La protezione di questa invenzione è stata cruciale e Marconi ha ottenuto brevetti in diversi paesi, consolidando la sua posizione come pioniere delle telecomunicazioni.

E per quanto riguarda il design?

Nel 1933, Alfonso Bialetti ha trasformato il rituale del caffè con la sua iconica moka. Questa invenzione, brevettata e commercializzata con successo, è diventata sinonimo della cultura italiana, così come la Vespa, un altro emblema culturale italiano, che è stata ideata da Corradino D’Ascanio per Piaggio nel 1946, incarnando lo spirito di libertà e di innovazione del dopoguerra. La protezione brevettuale di questo design originale ha inoltre assicurato che la Vespa rimanesse distintiva e inconfondibile in tutto il mondo e nel tempo.

Gli anni ’60 hanno visto l’introduzione dell’idromassaggio da parte della famiglia Jacuzzi, un’altra invenzione che ha ottenuto un brevetto, influenzando il design e il benessere domestico. Infine, Federico Faggin, nel 1971, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo del microchip, il cuore dell’era digitale. Anche questa creazione è stata brevettata, permettendo una rivoluzione tecnologica che continua a influenzare ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Queste invenzioni hanno non solo trasformato il loro tempo, ma hanno continuato a influenzare le nostre vite fino ai giorni attuali. Il percorso del brevetto in Italia ha seguito questa evoluzione, garantendo che le idee possano essere protette e incentivando ulteriormente la creatività.

L’Evoluzione del Sistema Brevettuale Italiano, dal Rinascimento ai giorni nostri

L’evoluzione del sistema brevettuale italiano è una saga che intreccia creatività, diritto e innovazione, riflettendo l’innata propensione del Paese per la creatività e la protezione dell’ingegno umano. Da quando Filippo Brunelleschi ottenne il primo brevetto conosciuto nel 1421 per una chiatta utilizzata per trasportare marmo lungo l’Arno, l’Italia ha continuato a essere una terra fertile per le menti inventrici. Questo decreto può essere visto come un antenato del moderno concetto di brevetto perché includeva alcuni degli elementi fondamentali che oggi associamo alla protezione di un’idea, come l’esclusività di utilizzo e il riconoscimento dell’inventore.

Il sistema brevettuale, così come lo conosciamo oggi, ha radici che affondano nel 1474 con lo Statuto dei brevetti della Repubblica di Venezia. Questo statuto è considerato il primo passo verso i moderni sistemi brevettuali, stabilendo che le opere di ingegno, registrate presso l’autorità competente, meritassero protezione legale e un premio economico per gli inventori. Tale principio rinascimentale di incentivazione alla creatività e innovazione è stato portato avanti dall’Italia nei secoli successivi e con l’unificazione italiana, la prima legge brevettuale nazionale venne introdotta nel 1864, attingendo dalle leggi di altre nazioni europee e stabilendo i fondamenti del sistema moderno che conosciamo.

Dopo quasi 70 anni, una riforma significativa del 1934 ha ulteriormente rifinito questo sistema, concentrandosi sulla protezione della proprietà intellettuale di inventori e aziende, e concedendo loro il diritto esclusivo di produrre e commercializzare le invenzioni.

Pilastri del Brevetto, Durata e Diritti esclusivi

Uno degli aspetti chiave di un brevetto è la sua novità: l’invenzione deve essere completamente nuova, non precedentemente prodotta o brevettata altrove nel mondo. Ciò significa che anche se un’invenzione era nota o brevettata in un altro paese, non potrebbe essere brevettata in Italia se già parte del dominio pubblico. La capacità inventiva è un criterio cruciale affinché un brevetto sia concesso; l’invenzione non deve essere una soluzione ovvia per qualcuno qualificato nel campo pertinente e deve rappresentare un vero progresso rispetto allo stato corrente della tecnologia.

Il Codice della Proprietà Industriale del 2005 regola oggi il brevetto in Italia, delineando in modo preciso i requisiti per un oggetto brevettabile: deve essere nuovo, implicare un’attività inventiva e avere un’applicazione industriale, oltre a non essere contrario all’ordine pubblico o al buon costume. Questo codice sottolinea anche l’importanza del diritto morale dell’inventore, riconoscendogli la paternità dell’invenzione, un diritto che persiste anche dopo la sua morte e può essere fatto valere dai suoi eredi.

Il brevetto per invenzione industriale ha una durata di 20 anni dal deposito della domanda, e non può essere rinnovato o prorogato, permettendo che dopo questo periodo, l’invenzione entri nel pubblico dominio, liberamente accessibile a tutti. Questo è un equilibrio delicato tra la promozione dell’innovazione e il beneficio collettivo, stimolando un flusso costante di nuove idee che, una volta entrate nel pubblico dominio, possono ispirare ulteriori innovazioni.

La storia dei brevetti in Italia è costellata di esempi di genialità e continua a essere un terreno di battaglie legali e di strategie industriali, testimoniando la complessità e l’importanza di proteggere le idee che hanno il potenziale per cambiare il mondo​.

L’Italia nel Panorama dei Brevetti Moderni

La storia dell’innovazione italiana non appartiene solo al passato. Secondol’Ufficio Europeo dei Brevetti(EPO), negli ultimi cinque anni, le domande di brevetto europeo dall’Italia sono aumentate del 10%.

Nel 2022, l’EPO ha ricevuto un totale di 193.460 domande di brevetto, con un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente, stabilendo un nuovo record. Questo incremento sottolinea che l’innovazione è rimasta robusta nonostante le incertezze economiche globali.

In modo significativo, si è registrato un forte aumento nelle domande di brevetto nel settore delle tecnologie digitali, delle batterie e dei semiconduttori. In particolare, la comunicazione digitale (+11,2% rispetto al 2021) è stata il settore con il maggior numero di domande, seguita dalla tecnologia medica (+1,0%) e dalla tecnologia informatica (+1,8%).

Tra i settori in più rapida crescita figurano le macchine elettriche/l’apparecchiatura/energia (+18,2%), spinte in parte dall’incremento delle tecnologie per le batterie (+48,0%).

Anche i settori dei semiconduttori (+19,9%) e della tecnologia audiovisiva (+8,1%) hanno mostrato una forte crescita.

È interessante notare che la crescita nelle domande di brevetto a livello mondiale è stata principalmente alimentata da depositi provenienti dalla Cina (+15,1% ), che hanno più che raddoppiato negli ultimi cinque anni. Anche gli Stati Uniti (+2,9%) e la Repubblica di Corea (+10,0%) hanno mostrato una crescita significativa. Il settore delle macchine elettriche/apparecchiature/energia, che include invenzioni legate all’energia pulita, è stato il più veloce tra i primi dieci settori tecnologici.

Questi dati mettono in evidenza come l’innovazione sia un driver chiave in diversi settori, riflettendo un panorama globale in continua evoluzione, dove l’Italia si inserisce con un ruolo attivo e in crescita​.

Il caso: L’Arancia Tarocco di Corrado Vigo e il Futuro dell’Agricoltura Sostenibile.

Nel cuore della Sicilia, terra di agrumi e sole, si è scritta una pagina significativa nella storia dei brevetti per l’innovazione agricola. Corrado Vigo, agronomo e membro del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Agronomi, ha dato vita a una rivoluzione con la sua varietà di arancia tarocco caratterizzata da una pigmentazione intensamente violacea, ricca di antocianine e dal sapore unico che richiama la mora e il lampone. Questa scoperta è un chiaro esempio di come la ricerca e l’ingegneria genetica possano convergere nel campo dell’agricoltura, portando benefici non solo in termini di biodiversità ma anche di qualità del prodotto.

Affrontando la devastazione agricola causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV), Vigo ha introdotto nuovi cloni di arance tarocco, inclusa la sua creazione, per rispondere alla crescente domanda di mercato per frutti di eccellente qualità e resistenza a parassiti e malattie. Dopo aver osservato la mutazione per anni e consolidato le caratteristiche della nuova varietà, ha collaborato con la facoltà di agraria e il CREA di Acireale per studi organolettici e di contenuto di antocianine. Il passo successivo è stato proteggere la sua invenzione con un brevetto presso l’Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali (CPVO), segnando un traguardo notevole per la protezione della proprietà intellettuale nel settore agricolo.

Oltre al suo contributo scientifico, Vigo ha anche mostrato impegno nella protezione delle produzioni locali, suggerendo misure per bloccare l’importazione di agrumi da paesi come il Sud Africa e il Sud America per prevenire l’ingresso di malattie non ancora presenti nel Mediterraneo. Le sue azioni dimostrano una visione a tutto tondo dell’agricoltura moderna, che non solo cerca di innovare ma anche di preservare e proteggere l’esistente.

Questo racconto di successo non solo illumina il percorso di uno scienziato e la sua dedizione, ma pone anche l’accento sul dinamismo e il potenziale del settore ecologico e agronomico italiano, dimostrando che l’innovazione può portare a sviluppi concreti che migliorano le vite e le prassi agricole ed è importante proteggerle.

Rivoluzione nel Campo dei Brevetti: L’Introduzione del Brevetto Europeo a Effetto Unitario

Il 1° giugno ha segnato un’importante svolta per gli inventori e le aziende in Europa con l’introduzione del brevetto europeo a effetto unitario. Questo nuovo sistema, che si affianca al brevetto nazionale e a quello europeo tradizionale, rappresenta un notevole passo avanti nell’armonizzazione della tutela della proprietà intellettuale nel continente.

Il brevetto europeo a effetto unitario si distingue per la sua capacità di estendere la protezione in 24 Paesi dell’Unione Europea con un unico atto.

Mentre il processo di ricerca ed esame fino alla concessione del brevetto europeo rimane invariato, la grande novità è che, una volta concesso, può essere richiesto l’effetto unitario in questi Paesi. Ciò comporta minori costi e una gestione centralizzata per tutte le attività successive, semplificando notevolmente l’iter brevettuale.

La facilitazione offerta da questo nuovo brevetto è particolarmente significativa per i singoli inventori e le piccole imprese, che ora possono proteggere le loro invenzioni in più Paesi in modo più efficiente e meno costoso. Sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sono disponibili le istruzioni per la presentazione delle domande, che possono essere inviate online, presso le locali Camere di Commercio, o via posta.

L’innovazione è nulla senza tutela, ma quali sono i costi?

Nonostante questa semplificazione, l’assistenza di un consulente specializzato rimane utile, se non fondamentale nei casi più complessi di tutela. Il consulente non solo conferma l’originalità dell’invenzione ma offre anche supporto in caso di controversie e contraffazioni che conoscono l’importanza della protezione. La conoscenza approfondita delle norme, delle prassi e del lessico specifico del settore, il cosiddetto “brevettese”, è cruciale per una protezione efficace.

Il costo per ottenere una tutela brevettuale varia a seconda dell’ambito geografico di protezione. Un brevetto nazionale può comportare un investimento tra i 3.000 e i 6.000 euro, mentre per un brevetto con raggio d’azione internazionale, i costi possono raggiungere i 10.000 euro. Questi costi, tuttavia, devono essere considerati un investimento nella protezione e nella valorizzazione dell’innovazione, elemento fondamentale per la solidità e il successo di un’impresa nel mercato globale.

Abbiamo esplorato l’evoluzione dell’innovazione italiana, dalle scoperte che hanno segnato l’alba del progresso tecnologico fino alle moderne rivoluzioni brevettuali. L’Italia continua a essere una culla di creatività, dove l’ingegno trasforma idee audaci in invenzioni che migliorano la vita di milioni di persone. Da parte nostra siami felici di portare queste storie ai nostri lettori, celebrando la tradizione e l’impeto innovativo che caratterizzano l’Italia. La passione e la dedizione degli inventori italiani sono una fonte continua di ispirazione, ribadendo che la conoscenza e la fantasia non conoscono confini.