Secondo il rapporto Kolsquare 2024, si prevede che il mercato dei contenuti generati da AI crescerà di oltre il 40% nei prossimi cinque anni, grazie alla capacità delle macchine di garantire una personalizzazione infinita e una coerenza perfetta. Avatar come Imma, una influencer digitale che ha già collaborato con brand globali come IKEA, e Lu do Magalu, un personaggio virtuale di successo in Brasile, dimostrano il potenziale di questa nuova frontiera. La loro mancanza di limiti temporali o scandali, e la possibilità di programmare qualsiasi interazione, fanno di loro strumenti ideali per il branding.
Dall’altro lato, il panorama italiano dell’influencer marketing continua a evolversi. Le figure come Chiara Ferragni e Fedez, pur avendo dominato la scena in passato, stanno vedendo un cambiamento nelle loro carriere, con un graduale spostamento delle luci su nuovi volti. Secondo Digitalic, tra i nuovi influencer italiani emergono figure come Alessia Lanza, una delle top influencer per valore di engagement, e Tommaso Zorzi, che continua a far parlare di sé grazie alla sua capacità di coinvolgere il pubblico e ai suoi contenuti leggeri e divertenti. Altri nomi come Daniele Cabras e Giuseppe Ninno si stanno rapidamente facendo spazio grazie alla loro creatività e capacità di generare una connessione reale con il pubblico.
Secondo Nielsen, il 70% degli utenti ritiene che l’autenticità sia un fattore chiave nella scelta di un influencer da seguire. In questo scenario, la vulnerabilità e l’imperfezione dell’individuo sembrano rappresentare un valore aggiunto, capace di costruire legami emotivi che gli avatar digitali non possono eguagliare.
La sfida tra questi due mondi non riguarda solo la scelta tra intelligenza e cuore, ma anche il potere di relazione. Se da un lato l’AI garantisce risultati impeccabili e misurabili, dall’altro l’influencer umano continua a rispondere a quella sete di connessione che la tecnologia, per quanto sofisticata, non è ancora riuscita a colmare. Così, mentre i brand si trovano a dover scegliere tra algoritmi perfetti e storie autentiche, la domanda sorge spontanea: in un’era dominata dall’efficienza digitale, è davvero l’autenticità a prevalere, o sarà la perfezione virtuale a conquistare il pubblico?
Vantaggi degli Influencer Digitali AI
L’era degli influencer digitali sta sicuramente ridisegnando le regole del marketing, con una promessa allettante di personalizzazione su misura, coerenza assoluta e disponibilità illimitata. Gli avatar digitali possono interagire con il pubblico senza sosta, offrendo un controllo totale sui messaggi che veicolano. Tuttavia, dietro a questi vantaggi straordinari si celano delle limitazioni significative che non possono essere ignorate.
La principale di queste limitazioni riguarda la mancanza di autenticità. Gli influencer virtuali sono, in effetti, delle creazioni artificiali, prive di esperienze reali o di un passato personale da cui trarre ispirazione. Mentre gli esseri umani possono costruire una connessione emotiva profonda grazie alla loro storia personale, le entità AI sono lontane da questa possibilità. Un avatar digitale non può raccontare una storia vera o rispondere in modo empatico alle esperienze di vita del pubblico, elementi che sono alla base del legame tra un influencer umano e i suoi follower. Secondo uno studio di Digitalic, il 60% degli utenti preferisce ancora gli influencer umani, poiché percepiscono una connessione più genuina e autentica con chi ha una storia da raccontare.
Inoltre, la natura pre-programmata e limitata delle interazioni con gli influencer digitali solleva interrogativi sulla loro capacità di emulare la spontaneità e l’empatia che un essere umano può trasmettere. Anche se gli avatar digitali sono progettati per rispondere in modo razionale e preciso, le loro risposte tendono a sembrare meno naturali e più artificiali. Questo può risultare un ostacolo per le campagne di marketing, soprattutto in un contesto in cui il pubblico è sempre più attento e sensibile alla genuinità delle comunicazioni.
Nonostante questi limiti, gli influencer digitali continuano a guadagnare terreno, con esempi di successo a livello globale come Lu do Magalu, Imma, e Aitana López. In Italia, Emily Pellegrini e Ana Kamali stanno emergendo, dimostrando che l’AI può trovare un posto anche nel panorama del marketing italiano. Tuttavia, rimane una domanda fondamentale: fino a che punto potrà evolversi la relazione tra il pubblico e la macchina?
In un mondo in cui le persone cercano sempre più connessioni autentiche e personalizzate, gli influencer digitali potrebbero trovarsi di fronte a un limite difficile da superare, almeno finché non si riuscirà a conferire loro una forma di “umanità” che vada oltre la programmazione.
La Top 10 degli Influencer Digitali AI
Lu do Magalu
Creata nel 2003 per Magazine Luiza, questa influencer digitale brasiliana è tra le prime a emergere nel panorama dell’AI. Con oltre 7,2 milioni di follower su Instagram, è diventata un punto di riferimento per collaborazioni con brand di spicco come Red Bull e Burger King. La sua capacità di generare engagement è straordinaria, rendendola un pilastro del marketing digitale in Brasile e oltre.
Imma
Questo avatar giapponese, nato nel 2018, ha conquistato il pubblico grazie a un design ultra-realistico e alla sua estetica curata. Con 393.000 follower su Instagram, ha già collaborato con marchi iconici come Valentino, Calvin Klein, Porsche e Nike. Imma è un esempio lampante di come gli influencer AI possano integrare perfettamente moda e tecnologia.
Aitana López
Influencer catalana di 25 anni, Aitana si distingue per il suo look audace, caratterizzato da capelli rosa e tratti incredibilmente realistici. È un modello virtuale che spicca per il suo approccio innovativo alla promozione di prodotti fashion.
Ana Kamali
Supermodella virtuale italiana con uno stile sofisticato e versatile. Con 99.300 follower su Instagram, Ana rappresenta l’avanguardia della moda digitale, dimostrando come l’AI possa ridefinire le strategie del settore.
Emily Pellegrini
Questo avatar digitale italiano, di 23 anni, è “residente” a Los Angeles e si distingue per il suo mix di lifestyle e moda. Emily è diventata una delle figure virtuali più seguite in Italia, grazie alla sua estetica accattivante e al suo storytelling coinvolgente.
Shudu
Considerata la prima supermodella virtuale al mondo, Shudu ha rivoluzionato l’industria della moda. Creata dal fotografo Cameron-James Wilson, è conosciuta per il suo aspetto elegante e collaborazioni con marchi di alto profilo.
Lil Miquela
Una delle influencer AI più famose al mondo, Lil Miquela combina musica, moda e attivismo. Con milioni di follower, è una figura centrale che dimostra come gli avatar possano avere un impatto culturale significativo.
Noonoouri
Un avatar digitale che unisce sensibilità estetica e messaggi etici. Conosciuta per il suo impegno verso la sostenibilità e la consapevolezza ambientale, Noonoouri si distingue per il suo stile unico e il suo approccio sociale.
Rozy
Influencer sudcoreana, Rozy rappresenta un modello innovativo per il mercato asiatico. Le sue collaborazioni con marchi locali e internazionali ne fanno una figura emergente da tenere d’occhio.
Bermuda
Bermuda, un altro avatar di successo, è nota per il suo aspetto glamour e per il modo in cui mescola contenuti lifestyle con collaborazioni di alto livello.
Esempi di influencer italiani di rilievo
Nel 2024, il panorama degli influencer italiani si distingue per un approccio che unisce autenticità e influenza, una combinazione che continua a fare emergere personalità capaci di connettersi profondamente con il proprio pubblico. Mentre gli influencer digitali alimentati dall’intelligenza artificiale stanno trovando la loro strada nel marketing, gli influencer italiani mantengono un posto di rilievo grazie alla loro capacità di raccontare storie vere e coinvolgenti, che toccano temi rilevanti e creano legami duraturi con i follower.
Tra i migliori influencer italiani del 2024, uno dei nomi che sta guadagnando rapidamente popolarità è Marco Ferrero, conosciuto come “Iconize”. Ferrero ha conquistato un pubblico ampio grazie alla sua capacità di parlare apertamente di temi come l’inclusività, l’autoconsapevolezza e il self-love. Il suo approccio genuino e vulnerabile lo ha reso un punto di riferimento per molti giovani italiani che si identificano nelle sue esperienze e nel suo messaggio di positività e crescita personale.
Un altro nome di rilievo è Giulia De Lellis, che ha consolidato la sua influenza nel 2024 attraverso il suo impegno nella promozione della salute mentale e del benessere psicologico. De Lellis, oltre a essere una figura di spicco nel panorama dell’influencer marketing, ha saputo diventare una vera e propria fonte di ispirazione, affrontando in modo sincero e diretto temi complessi che riguardano la vita quotidiana, creando un legame autentico con il suo pubblico.
Anche Valentina Ferragni, sorella di Chiara, ha trovato la sua strada nel mondo degli influencer. Nel 2024, Valentina si distingue per un approccio più personale e orientato alla sostenibilità e al lifestyle. La sua presenza sui social è sempre più apprezzata per la sua coerenza e il suo impegno a promuovere un consumo consapevole, che la rende un esempio positivo di influencer impegnata a fare la differenza nel settore della moda e della comunicazione.
Nel panorama emergente, troviamo anche Emily Pellegrini e Ana Kamali, due influencer che stanno guadagnando attenzione per il loro approccio fresco e innovativo alla moda e alla cultura digitale. Entrambe sono molto apprezzate per la loro capacità di creare contenuti originali e autentici che raccontano storie vere, rispecchiando la realtà delle nuove generazioni.
Parola d’ordine: credibilità!
Il successo degli influencer italiani nel 2024 non dipende solo da numeri e tendenze, ma dalla credibilità che riescono a trasmettere. La connessione emotiva che creano con il loro pubblico, il valore delle loro storie e il loro impegno su temi sociali e di consapevolezza sono i veri motori del loro successo. Gli influencer italiani sono riusciti a costruire un ponte di fiducia con i loro follower, un aspetto che distingue la loro autenticità da quella dei modelli virtuali e degli avatar generati dall’AI.
Mentre gli influencer digitali alimentati dall’intelligenza artificiale continuano a emergere, la domanda resta sempre la stessa: quanto potrà evolversi la relazione tra pubblico e macchina? Gli influencer italiani, con la loro capacità di trasmettere autenticità e passione, continuano a dimostrare che, in un mondo sempre più tecnologico, il valore umano, le storie vere e l’impegno sono ciò che davvero conquista il cuore del pubblico.
La Top 10 degli Influencer italiani per engagement nel 2024
Alessia Lanza
Account: @alessialanza
Engagement: 11.1%
Followers: 1,747,288
Influencing Value: 3,091,568
Alessia è in cima alla classifica per engagement, con una percentuale eccezionale di 11.1%, che dimostra come il suo pubblico sia altamente coinvolto.
Daniele Cabras
Account: @danidanycabrass
Engagement: 11.1%
Followers: 1,229,179
Influencing Value: 1,484,835
Anche Daniele mantiene un engagement notevole al 11.1%, affermandosi come uno degli influencer più capaci di coinvolgere il proprio pubblico.
Giuseppe Ninno
Account: @mandrake1984_
Engagement: 9.4%
Followers: 1,013,227
Influencing Value: 1,183,529
Giuseppe è uno degli influencer più affermati, con un buon livello di engagement e una forte presenza.
Aisha Sarah
Account: @aisha.lyb
Engagement: 9.4%
Followers: 145,875
Influencing Value: 137,254
Aisha mostra un impegno profondo con il suo pubblico nonostante un numero inferiore di follower, evidenziando un engagement solido.
Diletta Secco
Account: @dilettasecco
Engagement: 6.3%
Followers: 781,873
Influencing Value: 456,127
Diletta ha un engagement buono con una percentuale di 6.3%, mostrando un forte legame con i suoi follower.
Niccolò Balini
Account: @humansafari
Engagement: 5%
Followers: 1,090,600
Influencing Value: 606,900
Niccolò, noto per i suoi contenuti di viaggio, mantiene un engagement solido con i suoi numerosi follower.
Loretta Grace
Account: @graceonyourdash
Engagement: 4.8%
Followers: 403,223
Influencing Value: 238,450
Loretta ha un buon livello di engagement ed è nota per il suo stile unico nel settore lifestyle.
Luigi Antonio Giaretti
Account: @luigigiaretti
Engagement: 4.5%
Followers: 122,127
Influencing Value: 55,914
Luigi ha un buon tasso di engagement e si distingue per il suo contenuto di viaggio e lifestyle.
Gianluca Gazzoli
Account: @gianlucagazzoli
Engagement: 4.4%
Followers: 294,084
Influencing Value: 183,440
Gianluca è noto per il suo coinvolgimento nelle tematiche sociali e del lifestyle, con un buon livello di interazione.
Stefano Nazzi
Account: @stenaz
Engagement: 4.3%
Followers: 121,286
Influencing Value: 49,462
Stefano chiude la classifica con un buon livello di engagement, pur con numeri di follower più contenuti
Confronto tra influencer digitali AI e influencer reali: chi dominerà il futuro dell’Influencer Marketing?
Nel panorama fluido e cangiante del marketing digitale, si profila una contesa che potrebbe ridisegnare i paradigmi della comunicazione. Da un lato, gli influencer digitali, prodotti raffinati dell’intelligenza artificiale, perfetti e programmabili. Dall’altro, gli influencer umani, portatori di storie vissute, autenticità e imperfezioni che creano legami. Non è più una questione di coesistenza tra queste due realtà, ma di supremazia: quale delle due conquisterà il cuore delle aziende e, soprattutto, dei consumatori?
I numeri parlano chiaro. Secondo un report di Buzzoole, il mercato globale degli influencer virtuali ha raggiunto un valore di 3,6 miliardi di dollari nel 2022, e si prevede una crescita impressionante del 38,9% all’anno fino al 2030. Gli avatar digitali, grazie alla loro capacità di rappresentare perfettamente i valori aziendali, sembrano rispondere a un bisogno crescente di precisione e scalabilità. Disponibili 24 ore su 24, privi di scandali o limiti fisici, promettono una nuova era di efficienza per le campagne pubblicitarie.
Eppure, sotto la superficie immacolata della perfezione programmata si celano debolezze profonde. Nonostante gli straordinari progressi tecnologici, gli influencer digitali non riescono a stabilire un legame emotivo autentico con il loro pubblico. Uno studio di Kolsquare rileva che molti utenti percepiscono le loro interazioni come artificiose, prive di quella spontaneità che solo un essere umano può offrire. Incapaci di attingere a esperienze reali, gli avatar falliscono nell’affrontare tematiche complesse, quelle che risuonano nel profondo delle emozioni umane e che spesso si rivelano decisive nel marketing.
Ed è proprio su questa fragilità che gli influencer umani continuano a costruire la loro forza. Secondo un’indagine condotta da BVA Doxa e FLU, il 94% degli italiani accede a Instagram almeno una volta al giorno, e ben due utenti su tre seguono influencer umani, attratti dalla loro capacità di trasformare esperienze personali in racconti che ispirano e coinvolgono. Gli esseri umani, con le loro imperfezioni e vulnerabilità, offrono una connessione autentica, fatta di empatia e comprensione. Questo si traduce in numeri significativi: i tassi di engagement degli influencer umani sono superiori del 45% rispetto ai loro corrispettivi digitali, come riportato da Statista.
Non è una coincidenza che in settori critici, come le campagne sociali o il marketing B2B, gli influencer umani siano ancora preferiti. Qui, dove la reputazione, la credibilità e l’autenticità non sono negoziabili, gli avatar non riescono a competere. Gli influencer tradizionali sanno come trasformare storie personali in messaggi potenti, capaci di attivare emozioni e azioni. Il loro impatto non si limita ai numeri, ma si manifesta nella capacità di generare cambiamenti tangibili, di dare voce a cause importanti e di creare fiducia.
Questa sfida non è soltanto tecnologica: è profondamente umana. Se da un lato gli avatar digitali incarnano l’efficienza, dall’altro gli influencer umani ricordano che l’essenza del marketing è la connessione. È un duello che non si giocherà solo sui dati, ma sul terreno emotivo, là dove nascono le decisioni e si costruiscono le relazioni più autentiche.
Tra precisione artificiale ed emozione reale
Tuttavia, il crescente successo degli avatar digitali non può essere ignorato. La loro efficienza e il controllo totale che offrono ai brand rappresentano un’alternativa convincente, soprattutto per le aziende che puntano su campagne consumer-driven. Ma resta aperta la domanda: possono gli influencer digitali evolversi fino a colmare il divario emotivo che li separa dai loro rivali umani? O saranno sempre limitati dalla loro natura programmata?
Guardando al futuro, appare chiaro che non si tratta di scegliere tra l’uno o l’altro, ma di capire come queste due forze possano convivere e complementarsi. Gli avatar digitali potrebbero dominare nelle campagne che richiedono scalabilità e coerenza assoluta, mentre gli influencer umani continueranno a brillare nei contesti dove l’empatia, la credibilità e il racconto personale fanno la differenza. Non è solo una sfida tra tecnologia e umanità, ma un’opportunità per ridefinire il modo in cui comunichiamo, influenziamo e ispiriamo. In questo equilibrio tra precisione artificiale ed emozione reale si giocherà il futuro del marketing.