La crescita della Creative Confidence nel B2B

La creatività nel nostro settore è un argomento largamente dibattuto e una skill di difficile definizione e nomenclatura. Credo che siamo tutti un po’ creativi, non soltanto le persone che, come me, hanno il termine “Creative” o “Art”, nella propria job position.

30 Novembre, 2022 - ~ 7 minuti

La crescita della Creative Confidence nel B2B

In generale, ogni approccio creativo, nel B2B come nel B2C, come in qualsiasi altro contesto, richiede un’applicazione creativa in primis nella strategia, perché occorre essere bravi a intuire insight di mercato e small data culturali, poi nello sviluppo dello storytelling e delle linee narrative e solo dopo nella parte di design e di look&feel emozionale, che sembra quella invece maggiormente destinata a delle mani creative come le nostre. Occorre essere trasversali, T-shaped, bisogna prendere spunto anche da altri ambiti e non fermarsi ad osservare il proprio orticello.

Spesso la chiave di volta è l’interlocutore che abbiamo davanti. Di solito le cose fatte bene sono quelle che si fanno insieme e non a caso in NOOO portiamo fieramente “Growing synergies” come payoff. Bisogna anche avere l’approccio giusto e sapersi divertire, c’è in fatto una citazione, per certi versi forse banale, ma che spiega bene quello che può essere il giusto approccio. “La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte”. Ecco, abbiamo scomodato pure Einstein.

È proprio così però che escono le migliori idee, gli approcci inediti e gli output più imprevedibili.

Mi sono recentemente imbattuta in un articolo in cui si approfondiva uno studio commissionato alcuni mesi fa da Linkedin e  condotto da YouGov, che ha esaminato circa 1700 marketing decision makers Business To Business worldwide.

Vorrei riportare uno spezzone di questo articolo, perché descrive in maniera concreta questo nuovo scenario all’interno del mercato:ll risultato non lascia spazio a interpretazioni: l’82% ritiene che la creative confidence sia in crescita nel mercato B2B.  Il 30% riferisce inoltre che l’attuazione di campagne creative sia indispensabile per il rafforzamento della brand awareness nel lungo termine.
Storicamente i brand B2B hanno sempre preferito l’adozione di tecniche per l’incremento di vendite a breve termine. Un trend tipico è ad esempio il performance marketing, attraverso il quale ci si proponeva di ottimizzare le vendite a discapito di un consolidamento del marchio nell’immaginario dell’acquirente.
Lo studio evidenzia in tal senso una netta inversione di tendenza: il 90% dei marketer B2B a livello globale ritiene di cruciale importanza la costruzione del brand sul lungo termine, il che prevede inevitabilmente strategie comunicative diversificate e coinvolgenti. In una parola: creatività.

L’ESSENZA DELLA NOSTRA DIGITAL CREATIVITY
Inoltre, come già ho avuto modo di raccontare in occasione del nostro recente rebranding,  ho potuto osservare da un punto di vista privilegiato la crescita di NOOO sia negli asset principali sia in tante piccole sfumature.

Il nostro approccio al lavoro e alla creatività in generale è cambiato con il tempo, come in tutti i processi di crescita. Ogni persona del team ha avuto ed ha oggi delle potenzialità creative, una creatività dalle tante accezioni e sfaccettature, determinata dalla sensibilità e dall’interesse nei confronti del settore della comunicazione, specialmente quella digitale. Gli interessi generano proattività ed esperimenti che a sua volta, anche con qualche formativo, diventano prima esperienza vissuta e poi competenza acquisita.

Per questo motivo abbiamo voluto rendere iconico il concetto di “Digital Creativity”, un elemento guida rappresentativo di un percorso costruito con il lavoro di anni, incrociando e mixando le regole della comunicazione (che già partire dal nostro nome abbiamo voluto “sfidare”). le infinite possibilità che ci vengono concesse dal digitale e il personale contributo della competenze individuali di ogni singola persona.

CARRELLATA DI CASE HISTORY

Tra i tanti progetti che si possono citare, tra quelli che ho avuto modo di realizzare o vedere da vicino in agenzia, chiudo gli occhi e mi lascio guidare dalle suggestioni che mi stanno venendo in mente.

• Per Fisher abbiamo sviluppato diverse rubriche editoriali ad alto tasso di engagement per le community e, grazie anche al lavoro di NOOO Lens in fase di produzione, abbiamo dato vita a degli scatti still life a tasselli, resine e viti, come fossero dei modelli. Sempre a livello di shooting, abbiamo valorizzato la sezione Engineering, la Produzione, il Magazzino e la sezione Palestrà, luogo di formazione per tutto il team aziendale dove poter testare i vari prodotti.

• Con Atlas Filtri c’era la necessità di far conoscere il prodotto e creare cultura sulla filtrazione dell’acqua. Abbiamo così cercato di rendere il prodotto affascinante da un punto di vista visivo (per sua natura è particolarmente anonimo) e completamente decontestualizzato dal suo ambito di applicazione, spingendo il pubblico alla ricerca di maggiori informazioni e aiutandolo nella comprensione dei vantaggi che si possono verificare in molti aspetti della vita quotidiana.

Colorificio San Marco è stato un ottimo esempio di storytelling creativo, per un’azienda internazionale che funziona come un B2B2C, con un target molto diversificato. Verificare le necessità di ogni singolo target ha costruito un ecosistema di contenuti, in primis legati solo ai canali social, ma ben presto diventati asset strategici nella comunicazione aziendale.

Manager A Tempo è una società di Temporary&Fractional Management che aiuta gli imprenditori ad accelerare lo sviluppo della propria azienda, la nostra creatività a livello di content marketing ha aiutato il loro posizionamento sul mercato.

• Per Ergon Group, società specializzata nella formazione aziendale, abbiamo sviluppato una brand identity di impatto con colori corallo e nero per la loro divisione di formazione Upskill.

Osservo online cose nuove oggi giorno, alcune già viste o discutibili, ma anche tanti piccoli e grandi “effetti WOW”. Anche qui non è facile andare a pescare nella library mentale, men che meno tra le cartelle del mio desktop che riflettono la prolifica attività lavorativa 🙂

Anche qui però cerco di non esitare troppo e lanciare qualche suggestione, poi lascio anche a voi lettori il piacere e la curiosità di approfondire.
Andiamo indietro di quasi 15 anni ma restano sempre attuale le adv di Tal’at Mustapha Construction che umanizza le attività di una impresa edile con “We build for the future“.
New Ads for Tal’at Mustapha Construction

John Deere con la campagna “Building Together” riesce a dare poesia alle macchine agricole.
LINK John Deere: Building Together • Ads of the World™ | Part of The Clio Network

I veicoli commerciali della Opel parlano da soli 😄
https://www.adsoftheworld.com/campaigns/mixer

Anche per questa campagna Mailchimp ci sono poche parole, se non il consiglio a guardarsi questo case movie e farsi un panino con i gamberetti
LINK https://www.youtube.com/watch?v=L4KnG4iZMnk

CONSIGLI PER LA LETTURA… E L’ASCOLTO
Altra fonte di ispirazione personale è rappresentata anche dalla lettura, i miei colleghi del team editoriale di NOOO mi hanno chiesto di lasciare il suggerimento di tre libri ma, volendo essere creativa o originale per davvero, faccio un elenco un po’ particolare. Inizio da “La coppia creativa sono in qu4ttro”. di Emanuele Nenna.

Nell’800, una ADV era realizzata con un focus o prevalentemente sul visual o prevalentemente sul copy. Per quelle incentrate sul Visual, il messaggio principale era realizzato da artisti, illustratori, pittori che avrebbero lasciato uno spazietto dove qualcun altro avrebbe inserito le informazioni mancanti. A un certo punto però, il singolo creativo non bastava più, qualcuno si rese conto che due menti creative erano meglio di una. Da qui si è generato il Creative Team: una coppia con due punti di vista e due sensibilità differenti (Grafico e Copywriter si intende).

A seguire si apre lo scenario digitale e l’autore si chiede come mai i creativi tradizionali non si siano tuffati nella sperimentazione di questi nuovi mezzi e nuovi linguaggi e si siano chiusi in sé stessi sperando che il momento passasse. Cosa che poi non è successa e che ha dato spazio alla nascita di nuove realtà.

Secondo Emanuele, per agire bene in ambito adv nello scenario di oggi, bisogna creare una nuova “figura”, fatta da nuovi e più elementi, 4 figure + 1:

Art Director. Il primissimo compito dell’art director è quello di essere un creativo , cioè generare idee a prescindere dal suo specifico talento.

Idea Writer. Se oggi l’Art Director è il direttore artistico, il copywriter oggi è “l’autore”. Colui che scrive idee.

Attention Planner. Ha il compito di portare un know-how che ha a che fare con il media, con le relazioni pubbliche, con gli eventi, il territorio, le persone, il mondo. Poi deve utilizzare quel know- how per generare idee.

Digital Creative Planner. Per digital l’autore non intende necessariamente web e tecnologie ma piuttosto al linguaggio della condivisione, la partecipazione, un nuovo modo di leggere il mondo. È colui che se stanno organizzando un nuovo flash mob, se sta per nascere un nuovo social network lui lo sa.

+1 che l’autore chiama Creative Consumer, un elemento che possa portare un punto di vista che probabilmente manca internamente: quello dell’esperto del prodotto. Spesso una grande idea nasce dalla profonda comprensione del prodotto.

Il secondo libro è più una suggestione che lascio anche a me stessa, visto che vorrei leggerlo a breve e sto cercando il timing giusto per tuffarmici dentro, si tratta di  “Le vie del senso” di Annamaria Testa.
Vi lascio una breve introduzione, magari incuriosisco anche voi…
​​Siamo oggi sottoposti a un inarrestabile flusso di informazioni, di testi, di immagini. Interrogarsi criticamente sul senso dei discorsi e sulla loro intenzione è decisivo per comprenderli ed essere davvero liberi. Usando con accortezza le parole è infatti possibile non solo interpretare ma anche deformare e manipolare i dati di realtà fino a costruire e sostenere tesi diametralmente opposte

Per il terzo libro mi affido a una “call for ideas”, si accettano consigli nei commenti sul post social che presenterà questo articolo 🙂

Per chiudere, come spesso accade negli articoli del nostro blog, lasciamo anche un po’ di musica, visto che rappresenta spesso fonte di ispirazione o di semplice (ma meravigliosa) compagnia nei momenti più creativi. Partiamo in maniera soft con l’elettronica ambientale di Dye” di Tycho, passando per il pop folk di Feel it coming” dei Woodlock, fino alla carica di Futureproof” dei Nothing But Thieves

Spero vi sia piaciuta la lettura e ora anche l’ascolto.

Margherita Perfetto, Creative Director

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